Aggiornato il Dicembre 22, 2008 da Il Guru dei Film
Frank Miller dirige l’adattamento del classico fumetto di Will Eisner, mescolando disegni e attori. Un cast femminile stellare con Eva Mendes, Scarlett Johanson, Paz Vega, Sarah Paulson.
The Spirit mette a confronto due geni dei comics, Will Eisner creatore del fumetto pubblicato dal 1940 al 1952, e Frank Miller, l’autore di Sin City e 300 che, dopo aver reinventato Batman (è suo Il ritorno del cavaliere scuro) ora è diventato regista firmando proprio l’addatamento di The Spirit.
Nonostante la differenza di età – Eisner è morto novantenne nel 2005 – i due si conoscevano bene e si stimavano, “condividevamo le stesse passioni, New York e le donne” dice Miller che, grazie a Robert Rodriguez, col quale ha cofirmato il film da Sin City, ha scoperto la tecnica di ripresa che, mettendo gli attori davanti a uno schermo, attraverso il computer permette di mescolare fumetto e attori.
Il protagonista di The Spirit è Danny Colt, un investigatore privato che torna misteriosamente dal regno dei morti, indossa una mascherina e si trasforma nell’implacabile nemico dei criminali di Central City.
Queste storie, ambientate in una metropoli notturna e pericolosa, sono tra i classici del fumetto di ogni tempo, sia per lo stile grafico innovativo sia per i suoi testi pieni di humour.
Miller è più pessimista, più dark, come indole più vicino a Tarantino (che ha partecipato al film Sin City) che a Eisner ma nel suo film ha utilizzato i personaggi originali a cominciare dalle splendide donne che circondano il protagonista interpretato da Gabriel March: il cast stellare di femmes fatales comprende innanzitutto Eva Mendes-Sand Saref, il grande amore di The Spirit, fin dall’adolescenza, diventata una ladra di gioielli spietata e pericolosa quanto le curve del suo corpo; Sarah Paulson-Ellen Dolan, la fidanzata di The Spirit e figlia del commissario di polizia suo amico; Scarlett Johansson-Silken Floss, la segretaria attraente e glaciale di Octopus, il nemico mortale di The Spirit, Paz Vega-Plaster of Paris, l’omicida ballerina francese dei night club; Jaime King-Lorelei, la sirena fantasma; Stana Katic-Morgenstern , una sexy poliziotta.
Il super cattivo della storia è Octopus, interpretato da Samuel Jackson] attore tra l’altro caro a Tarantino.
Octopus è uno psicopatico con una fissazione per la genetica che, per prendere il controllo su Central City, crea una squadra di suoi cloni. Lo scontro mortale con The Spirit ha per teatro la metropoli molto noir anni ’40 di Eisner, fatta di magazzini lugubri e pieni di insidie, banchine del porto, strade buie: e in fondo è proprio la città il più evidente trait d’union tra i due grandi autori.
L’atmosfera complessiva del film è ovviamente più vicina allo stile dark e più duro di Miller che al tono più sofisticato, quasi da commedia dell’originale. Ma dal punto di vista visivo è uno spettacolo, per la combinazione tra attori e disegni, ormai diventato un genere a se, per il contrasto tra il nero dominante e i colori, l’uso di inquadrature inusuali che riprendono le innovazioni grafiche del fumetto, la tensione di un noir che ha il sapore del passato e il ritmo infernale della metropoli contemporanea.
Paolo Biamonte