Aggiornato il Febbraio 11, 2010 da Il Guru dei Film
L’incantevole Kate Beckinsale interpreta un’agente federale decisa a fare luce su un caso di omicidio nella zona più fredda e inospitale del pianeta: l’Antartide.
L’agente federale Carrie Stetko presta servizio presso una base scientifica americana in Antartide, il personale è in procinto di essere evacuato prima dell’arrivo di una gigantesca bufera che impedirà ogni collegamento nei mesi successivi. Un fatto inquietante sconvolge i preparativi della partenza: un cadavere è stato avvistato poco distante in mezzo ai ghiacci, Carrie si reca sul posto e capisce in fretta che si tratta di omicidio, l’uomo faceva parte di un distaccamento di pochi ricercatori intenti in misteriosi scavi. Carrie lotta contro il tempo per scoprire chi è l’assassino che si aggira indisturbato.
E’ da circa un paio di anni che la casa di produzione specializzata in horror ("Gothika", "Orphan") Dark Castle, fondata dai noti Joel Silver e Robert Zemeckis, ha iniziato a spaziare in altri ambiti con pellicole orientate sul versante action come "RockenRolla" e "Ninja Assassin", anche "Whiteout – Incubo bianco" si inserisce in questo nuovo corso con un intreccio thriller che non disdegna momenti carichi d’azione. La pellicola è tratta dalla graphic-novel omonima di Greg Rucka disegnata da Steve Lieber, un adattamento che gioca su due fattori dominanti: la fredda ambientazione artica e la protagonista Kate Beckinsale. Meglio dire subito che l’unico motivo d’interesse di questo fiacco film è l’attrice nota agli appassionati horror per il personaggio della vampira sexy, visto nei primi due capitoli della saga "Underworld".
E dire che il film parte intrigante grazie a un antefatto situato alla fine degli anni 50 con un aereo-cargo russo, sfacciatamente riprodotto in computer grafica, che si schianta in pieno Antartide a seguito di una furibonda colluttazione armata al suo interno, scatenata da non meglio identificabili motivi. Si arriva ai nostri giorni nei pressi di una base U.S.A. in subbuglio per i preparativi di un’imminente ritorno verso casa, lo scenario viene introdotto con un piano-sequenza che segue di spalle una figura femminile, in cammino verso i corridoi della struttura sin dentro a un alloggio: è l’agente Carrie Stetko giunta in camera al termine della giornata. Si presenta subito un momento topico per i fans (maschi) della Beckinsale che già al quinto minuto, più o meno, di film si sfila le vesti per entrare in doccia, niente nudo integrale, ma non mancano inquadrature generose sul corpo dell’attrice in biancheria intima che, con orgoglio, mostra un lato b d’antologia.