Aggiornato il Settembre 10, 2008 da Il Guru dei Film
Tit.originale: C’est arrivé près de chez vous
Paese: Belgio
La vita di un serial killer in presa diretta: un finto film-documentario geniale nato dalla mente di tre registi indipendenti di origine belga.
Un gruppo di giovani cineasti riprende la vita quotidiana di Ben (Ben Poelvoorde), un serial killer, capace dei crimini più atroci ma anche di riflessioni poetiche e scherzose. La ricerca di situazioni sempre più efferate, per la riuscita del film, porta Ben a correre rischi sempre maggiori, sino a coinvolgere anche la troupe a caro prezzo.
L’anello mancante tra [[Cannibal Holocaust]] e [[The Blair Witch Project]] è questo piccolo film girato in bianco e nero, probabilmente il primo vero tentativo meta-cinematografico del cinema horror: la realtà si confonde con la fiction, la percezione delle immagini riflette sensazioni plausibili e tangibili.
Si entra immediatamente nel mondo di Ben: le sue disquisizioni intorno alle masse corporee dei cadaveri che deve affondare nei corsi d’acqua, il soffermarsi sulle geometrie architettoniche delle case in cui sono costrette le sue vittime. Egli è il protagonista assoluto, un killer imprendibile che cambia arma per ogni delitto, e colpisce chiunque e ovunque vi sia un’occasione propizia.
Ben, interpretato dall’ottimo Benoit Poelvoorde, é un uomo simpatico dopo tutto, anche circondato da una famiglia affettuosa(la madre e i nonni, nella vita reale i veri parenti dell’attore ripresi a loro insaputa) e amici, che nasconde comunque un irrefrenabile desiderio di uccidere.
Nel genere "serial-killer" si può parlare de Il cameraman e l’assassino come di un capolavoro, del resto le uccisioni che si ripetono lungo la pellicola sono tra le più impressionanti mai viste, rese ancora più annichilenti dal realismo delle riprese, pochi istanti che raffigurano, a seconda delle occasioni, brutali sparatorie, strangolamenti, sevizie, soffocamenti, ecc. Molto forti le sequenze di stupro ai danni di una giovane coppia e dell’omicidio di un bambino che era stato testimone dell’uccisione dei genitori.
Lo stile di ripresa è comunque il dato più significativo, composto da telecamera a spalla e dal fonico che cattura le voci e i suoni con un vistoso microfono che impalla diverse volte l’obiettivo; il montaggio è molto curato ma è giustificato dal fatto che i registi stanno allestendo un film, si notano difatti diverse sequenze alternate, nonostante contranstino in parte con l’estremo realismo che si vuole comunicare, di questo aspetto ne terranno conto future pellicole come lo stesso The Blair Witch Project, sino ai recenti Rec e [[Cloverfield]], abili nel "mascherare" ad arte l’intercalare degli eventi.
Il cameraman e l’assassino (conosciuto anche con il titolo internazionale Man bites dog) è un film-shock, premio speciale della giuria di Cannes nel 1992, anticipatore di un vero e proprio linguaggio di meta-cinema, che gioca con il perverso voyeurismo dello spettatore e induce a svariate considerazioni sul tema della violenza e della sua rappresentazione.
Film purtroppo poco visto, mal distribuito e sfortunato, come uno dei registi: [[Remy Belvaux]], morto suicida nel 2006.
Rating: 8/10