Aggiornato il Aprile 1, 2010 da Il Guru dei Film
Non sembra conoscere fine il mito dei vampiri, anche nel film dei fratelli Spierig i succhia sangue dominano un mondo senza anima in cui gli ultimi umani sono braccati come animali.
2019, il mondo è sconvolto in seguito a un misterioso virus che ha trasformato gran parte della razza umana in vampiri, il nutrimento delle creature proviene dai pochi uomini tenuti in vita come riserve di sangue.
La diminuzione drastica del fattore "umano" ha visto deperire le scorte di sangue necessario per i vampiri che, se privati della linfa vitale, cominciano a regredire in esseri mostruosi. L’ematologo-vampiro di una multinazionale leader nella fabbricazione di sangue tenta di trovare un surrogato del prezioso liquido, nel frattempo entra a contatto con uno sparuto gruppo della resistenza umana che può aiutarlo a trovare una cura definitiva per tutti i vampiri.
I fratelli australiani Spierig tentano una variazione originale sul tema dei vampiri, e quasi ci riescono, proiettando il fascino horror delle creature della notte per eccellenza in un contesto fantascientifico. Il concept di "Daybreakers" alla fine risulta interessante per l’esplicito riferimento politico sullo sfruttamento dissennato delle classi subalterne, in questo caso gli uomini, per il mantenimento del benessere di pochi privilegiati: i vampiri. Semplice ed efficace condanna, mascherata da B-movie, dei regimi fascisti capitalisti che sembrano non passare mai di moda. L’operazione è gradevole per l’ambientazione futurista mentre compaiono, oltre il dovuto, ingenuità di sceneggiatura che ridimensionano il giudizio finale.
Non si può comunque ignorare il fatto che gli Spierig Bros abbiano fatto progressi notevoli rispetto al mediocre "Undead" (2003), il zombie-movie da due soldi che li ha fatti conoscere, i ragazzi si sono messi d’impegno e rifiutato altri progetti di basso profilo per la creazione di "Daybreakers", uscito dopo anni di gestazione forte di un budget più che dignitoso di 21 milioni di dollari. La pellicola è una co-produzione australiana-americana che può vantare un cast maschile di primo piano: Sam Neil, Willem Dafoe e Ethan Hawke. I tre celebri attori entrano con disinvoltura nei rispettivi ruoli a partire da Sam Neil ("Jurassic Park") bravo nel conferire un’aurea spregevole al direttore della multinazionale Bromley, il villain della pellicola, un personaggio con poche sorprese per gli appassionati del genere, ma non è il caso di farne un dramma.
Per la prima volta in un horror compare Ethan Hawke ("Training day"), un bello del cinema giunto alla soglia dei 40 anni, la sua presenza ha fatto scatenare i riferimenti a uno dei suoi film migliori, "Gattaca" (1998), e in effetti "Daybreakers" può ricordare gli scenari opprimenti dell’opera di Andrew Niccol. L’attore è il protagonista principale, l’ematologo-vampiro Edward Dalton al soldo di Bromley, con forti sensi di colpa per la situazione in cui versano gli ultimi uomini, braccati come bestie. Un’attitudine notata da una ragazza umana della resistenza giunta alla rischiosa decisione di contattarlo per trovare una via d’uscita per tutti: uomini e vampiri. La donna, forte di carattere e combattiva, è l’affascinante Claudia Karvan ("Long Weekend", 2008).
Willem Dafoe ("Spiderman") sembra quello che si diverte di più nei panni di un combattente della resistenza umana, scorazza in giro con macchine anni 50 e ha dei vistosi risvolti ai jeans come un rockabilly, non a caso si fa chiamare "Elvis", la sua vitalità nasconde però un passato di vampiro.