Aggiornato il Novembre 29, 2012 da Il Guru dei Film
Dario Argento si confronta con il mito di Dracula. Jonathan Harker giunge in Transilvania per iniziare il lavoro di bibliotecario presso il castello del misterioso conte Dracula. Il ragazzo precede la fidanzata Mina, in procinto di raggiungerlo poco dopo, e ignora che il conte è un sanguinario vampiro capace di miracolose trasformazioni animali, l’origine di aggressioni sanguinose e sparizioni che alimentano la paura negli abitanti.
In paese intanto la bella Lucy attende l’arrivo della cugina Mina.
L’uscita di un nuovo film di Dario Argento suscita negli appassionati, e non solo, una forte apprensione e un tiro al bersaglio indiscriminato, molti si sentono traditi a ripetizione negli ultimi (20) anni dal (ex)Maestro del cinema horror italiano per una serie di titoli, da “Il Cartaio” a “Giallo” sino al temibile “La Terza Madre”, ecc. che hanno sfregiato una filmografia dove i capolavori riconosciuti (“Profondo Rosso”, “Suspiria”)paiono sempre più lontani e, fatalmente, irripetibili. “Dracula 3D”, progetto accolto nello sconcerto, non è quel disastro che si sente dire in giro ma nemmeno un film riuscito, Argento prosegue incurante delle critiche principali mosse nei suoi confronti negli ultimi tempi, quindi tocca sorbire l’ennesima prova attoriale imbarazzante, la direzione degli attori non è mai stato il pezzo forte del regista, e un’approssimazione di fondo nella gestione della storia che non viene aiutata dagli effetti speciali, non all’altezza per usare un eufemismo.
Lo scherno è dietro l’angolo, dai poveri lupetti fatti pascolare nei prati doppiati con ringhi famelici ed esagerati alle scene di sesso gratuito finte e stucchevoli, l’ennesima pellicola sulla figura di Dracula ha una sua dignità nell’ambientazione “rustica” e ruspante ricavata in un vecchio borgo italiano, Ricetto di Candelo (Biella), molto caratteristico e ben sfruttato da Argento che, a suo dire, si è divertito un mondo a riprendere con le moderne telecamere in 3D. Gli effetti in 3D sono buoni, la prima carrellata che sorvola il paese è indicativa, Argento del resto è sempre stato prima di ogni cosa un regista tecnico, un tempo era divino da questo punto di vista. La fotografia di Luciano Tovoli (Suspiria, Tenebre) è coloratissima, densa, esagerata, per un film ambientato in gran parte di notte e in interni, sottolinea diverse sequenze (l’esumazione di Tania nel cimitero) e risalta il rosso del sangue che sbava dalla bocca del conte Dracula.
Un punto a favore di “Dracula 3D” è il Dracula di Thomas Kretschmann, già memorabile vampiro (Damaskinos) in “Blade 2”, un conte minaccioso e cattivo, dal portamento regale e affettato che può ricordare il mitico Bela Lugosi, molto bella la scena sulla scalinata del castello mentre osserva Mina, tutto viene però compromesso o quasi dalle trasformazioni assurde che lo coinvolgono in varie forme animali. L’idea delle mutazioni in lupo, gufo e insetti vari è da ricondurre, con facilità, allo stesso Argento da sempre fobico verso il regno animale, si intravede anche qualche (auto)citazione come lo sciame di mosche (Phenomena). Gli effetti speciali sono abbondanti e di scarsa qualità, il culmine di tale constatazione è la raffigurazione della ormai famigerata mantide gigante assassina, pochi secondi di computer grafica primitiva e cartoonesca che possono fare sorridere.
Asia Argento torna al fianco del padre nel ruolo di Lucy, dopo la pessima collaborazione ne “La Terza Madre”, una recitazione poco convincente non aiutata da situazioni vicino al ridicolo (i canini di plastica non si possono più vedere, se poi emetti grugniti da ridolini è la fine), l’attrice però sfrutta almeno una scena di nudo gratuita e dimostra di avere ancora dei seni tonici. Anche la giovane Miriam Giovanelli, la bionda Tania, viene inquadrata più volte a seno nudo: se recita bene o male (risposta esatta) non importa data la bellezza esplosiva dei suoi 23 anni. Non può mancare il cacciatore di vampiri Van Helsing, uno sbrigativo e improbabile Rutger Hauer che ha pur sempre una sua presenza, l’entrata in scena del personaggio coincide con buona parte dei momenti peggiori di “Dracula 3D”: il confronto finale con il conte è imbarazzante, da rimanere increduli. Un corollario di attori figuranti davvero pessimi danno vita ai vari Harker, il prete del villaggio e Renfield,ecc. La colonna sonora delirante e psychotronica di Claudio Simonetti sembra uscita da un b-movie di fantascienza anni 50, niente male, Tim Burton potrebbe scritturarlo. Le (poche) note positive si infrangono contro inesplicabili goffaggini e cadute di stile, ancora una volta si affonda nella mediocrità.
Paese: Italia
Rating: 5/10