Aggiornato il Gennaio 9, 2008 da Il Guru dei Film
Tit.originale: Halloween
Paese: U.S.A.
Il terzo film di [[Rob Zombie]] è l’attesissimo remake del capolavoro “[[Halloween]]” diretto da [[John Carpenter]] nel 1978.
Michael Myers vive la sua problematica infanzia a Haddonfield, Illinois, con il patrigno alcolizzato, la madre spogliarellista e l’antipatica sorella maggiore Judith. L’unico membro della famiglia per cui prova un sincero affetto è la piccola Laurie. All’età di dieci anni, durante la notte di Halloween, Michael uccide il patrigno e Judith e viene quindi rinchiuso in un istituto psichiatrico. Dopo diciasette anni trascorsi sotto le inutili cure del Dott. Loomis, Michael riesce a evadere lasciando dietro di sè una lunga scia di sangue che conduce verso Haddonfield, dove Laurie, ormai teenager, vive ignara del pericolo che sta per abbattersi sulla sua spensierata vita.
Proveniente dall’ambito della musica metal, prima come leader della band White Zombie (in onore al film del 1932 con [[Bela Lugosi]]) e poi come cantante solista, [[Rob Zombie]] è stato capace di rivelare il suo talento di regista con sole due pellicole che hanno messo d’accordo pubblico e critica specializzata: il folle e cartoonesco “[[La casa dei 1000 corpi]]”(2003) e, soprattutto, il road-movie horror “[[La casa del diavolo]]”(2005).
Per il terzo film Zombie opta per il remake di un “vecchio” classico, e non uno qualunque: “[[Halloween]]” di [[John Carpenter]], il più grande slasher del cinema horror. La produzione alle spalle è quella dei famigerati fratelli [[Weistein]], disposti a investire un budget più che cospicuo ma allo stesso tempo attenti a limitare il potere decisionale di Zombie, che deve rigirare alcune sequenze giudicate insoddisfacenti a film terminato; ma non solo, anche il montaggio finale subisce pesanti modifiche, tanto che di “Halloween the beginning” pare esistano almeno due versioni differenti.
Rob Zombie evita in parte il confronto con la pellicola originale, introducendo i motivi scatenanti che hanno portato il piccolo Michael verso la strada della follia. La prima frazione del film si dibatte nel vano tentativo di chiarire quindi le origini del Male puro, in pratica tradendo lo spirito della pellicola di Carpenter in cui Michael Myers era un’entità immotivata e distruttrice, annidata nel tessuto sociale stesso dell’America perbenista e quindi per sua natura “inspiegabile” e paurosa. Rob Zombie tenta addirittura di umanizzare il boogeyman più famoso del cinema con situazioni piuttosto banali (la solita famiglia disadattata, i bulli della scuola, ecc.) e poco incisive.
Il secondo tempo del film segue invece fedelmente il film di Carpenter, in cui Michael adulto è interpretato dal gigantesco attore-wrestler [[Tyler Mane]], ma purtroppo il film scivola in fretta nel modus operandi dello slasher contemporaneo americano, composto da un uso terroristico del dolby sourruond, efferatezze varie eseguite con poca fantasia e un senso della tensione praticamente impalpabile.
Il cast è talmente ricco di stars del genere fantastico-horror che quasi distoglie l’attenzione dal film stesso: [[Malcom McDowell]] ([[Arancia Meccanica]]), [[Brad Dourif]] ([[Alien La clonazione]]), [[Danny Trejo]] ([[Dal tramonto all’alba]]), [[Udo Kier]] ([[Blade]]), [[Ken Foree]] ([[Zombi]]), [[Sid Haig]] ([[La casa del diavolo]]), ecc. Menzione particolare per Sheri Moon, la compagna del regista, che risulta la migliore e la più convincente interprete nel ruolo della sexy mamma di Michael.
La colonna sonora è come al solito molto ricercata ma, al contrario del passato, non contribuisce all’economia del film, e sentire i Kiss o i Blue Oyster Cult questa volta non trasmette emozioni, anche il mitico main-theme strumentale di Carpenter non riesce nel miracolo di risollevare le sorti.
Rob Zombie dirige il suo film meno personale e divertente, riesce a confezionare ancora qualcosa di pregevole (l’omicidio dell’infermiera, il finale raggelante) ma, inutile negare, la delusione è forte, anche perché dal migliore talento horror americano degli ultimi tempi si attendeva ben altro. La versione del film nelle sale italiane è, purtroppo, tagliatissima nelle sequenze di sangue.
Rating: 5/10