Il Mostro dell’Astronave (1958)

Aggiornato il Ottobre 7, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Il Mostro dell'Astronave

Il b-movie anni 50 che ha ispirato la celebre saga "Alien".

 

Un'astronave è inviata su Marte per soccorrere i membri di una precedente missione, l'unico sopravissuto è il colonnello Carruthers che viene accusato della morte dei compagni. In realtà la minaccia mortale è un misterioso mostro che riesce a introdursi nell'astronave pronta al rientro sulla terra. Durante il viaggio la terribile creatura comincia a eliminare, uno dopo l'altro, i componenti dell'equipaggio i quali tentano di organizzare una strenua e disperata difesa contro l'inesplicabile nemico.

Nel fantastico mondo dei b-movies anni 50 americani "Il Mostro dell'Astronave" non rappresenta forse il meglio ma è riconosciuto come una delle opere più interessanti del periodo, una vera base di partenza per il cinema di fantascienza nei decenni successivi. Non esiste recensione o articolo sul film che non citi la successiva saga di "Alien", a ragion veduta, visto che la trama e le ambientazioni de "Il Mostro dell'Astronave" si ritrovano aggiornate con splendido realismo e ricchezza scenografica nel primo celebre "Alien" (1979) di Ridley Scott. Il film di Edward L. Cahn, grande b-director americano, è pura esperienza vintage a partire dal bianco e nero della pellicola, con effetti speciali molto poveri e superati anche in quegli anni da altri modelli ("Il Pianeta Proibito", 1956), basti pensare che i set sono recuperati da un sci-fi-movie, "Volo su Marte", uscito ben 6 anni prima. L'avventura è ambientata nel 1973, notare, una data oggi già sepolta dal tempo, allora forse non troppo lontana ma vista con aspettative di conquiste spaziali molto ottimistiche, del resto negli anni 50 iniziava una inesauribile ed eccitante corsa tecnologica verso lo spazio con sonde, satelliti, razzi, ecc.

Il modellino di un razzo campeggia sullo sfondo-trasferello disegnato a mano, si presume, del pianeta Marte, è l'inizio della pellicola, subito dopo l'ambientazione si concentra negli spazi chiusi di un'astronave che somiglia più all'interno di una nave da guerra degli anni 40, le scenografie offrono comunque degli spunti divenuti in seguito dei veri e propri standard per il genere: si vedono i cunicoli stretti dei condotti di areazione in cui si svolge una drammatica sequenza, inoltre due dei protagonisti prima di uscire per una "passeggiata spaziale" passano da una sala decompressione, più avanti verso il finale un'apertura-bocca porto della nave viene spalancata per creare un risucchio di aria. Altro aspetto non da poco è quello inerente l'equipaggio, tra le fila ci sono infatti due donne, ancora in ruoli da infermiere-cameriere ma si fatica a trovare film del periodo con figure similari, volendo una potenziale Ellen Ripley (la Weaver della serie Alien) ci sarebbe anche, l'attrice Ann Anderson giovane e dalla personalità abbastanza pronunciata, ma deve lasciare il posto ai soliti eroi maschili pieni di coraggio e spirito di sacrificio, erano davvero altri tempi.