Outlander – L’ultimo vichingo (2008)

Aggiornato il Luglio 13, 2009 da Il Guru dei Film

Si consiglia per tanto la visione nelle sale di cinema finché è possibile al fine di godere appieno di una serie di eventi spettacolari che ritraggono paesaggi incontaminati, il film è stato girato in Canada, e scontri all’ultimo sangue con protagonisti un’orda di vichinghi guidati dall’eroe Kainan alle prese con un mostro terrificante. “Outlander” è prima di ogni cosa un monster-movie e in secondo luogo uno dei film più citazionisti degli ultimi tempi, una caratteristica quest’ultima talmente accentuata da denunciare evidenti limiti di personalità nel ricalcare senza vergogna il tratteggio di personaggi e situazioni visti ne “Il 13° guerriero” (1999), la più lampante delle influenze che vanno ricercate anche in svariati monster-movie(più o meno) recenti: da “The Host” al “Patto dei lupi“, da “Predator” a “Relic“, senza dimenticare che il prologo è identico a quello di “La cosa” di John Carpenter. McCain salda in un unico film numerosi elementi di altre pellicole, a prima vista incompatibili, con una notevole naturalezza e si fa perdonare con improvvisi orizzonti fantascientifici che calzano a pennello nella paradossale vicenda, ottimo esempio sono i flash-back ambientati nel pianeta d’origine di Kanian devastato da una guerra infuocata.

Film: Outlander

La temibile creatura, il Moorween, è un animale mostruoso molto simile a un drago dotato di una bioluminescenza capace di attirare le prede, il concept-design è opera del noto curatore di effetti speciali Patrick Tatopolous (“Underworld: La ribellione dei Lycans“), l’incarnazione di un nemico spietato e feroce a cui da la caccia Kainen, personaggio interpretato da un convincente James Caviezel (“La passione di Cristo“), uno straniero in terra straniera con il sex-appeal giusto come l’Antonio Banderas nel già citato “Il 13° guerriero“, al suo fianco non può mancare una bella figliola, l’attrice Sophia Myles (“Underworld Evolution“) nel ruolo di Freya, con la quale ha una delle più belle ed emozionanti “scene di bacio” viste ultimamente in un film fantastico. Ron Perlman compare in una parte di secondo piano che lascia il segno: è un violento guerriero vichingo tatuato in volto armato di due mazze micidiali. L’attore John Hurt (“Alien”) è l’anziano re vichingo, il padre di Freya.

I fans dell’horror raddrizzino le antenne perché “Outlander” pesta duro con sangue e smembramenti assortiti, l’ultima mezzora perduta nei cunicoli-tana del Moorween è una discesa in gironi danteschi pregni di cadaveri maciullati e paura, nello scontro finale posto su una parete rocciosa lambita da una maestosa cascata gli effetti speciali, non eccelsi ma funzionali, riescono nel miracolo di ricreare (è voluto?) le sensazioni di un film di Ray Harryhausen (“Gli argonauti“). Buone le scenografie naturali intercalate da scenari digitali affascinanti, le sequenze subacquee dell’astronave, per un’opera che pur difettando di dialoghi memorabili riesce a intrattenere e anche appassionare senza troppe difficoltà. Non male per un essere un “filmetto estivo”.

Titolo Originale
: “Outlander”
Paese: U.S.A./Germania
Rating: 7/10