Aggiornato il Marzo 21, 2013 da Il Guru dei Film
Il film più pauroso dell’anno. In cerca di ispirazione e creatività per il prossimo libro, lo scrittore di cronaca nera Ellison Oswalt si trasferisce con la famiglia in una nuova casa. Sembra un normale trasloco ma non lo è: la casa è stata in passato il teatro di un brutale omicidio e Ellison ne è consapevole.
I suoi famigliari invece sono all’oscuro del fatto. La faccenda si complica quando l’uomo trova nel solaio una scatola contenente filmini in super 8 che descrivono efferati omicidi, tra i quali anche quello occorso ai precedenti occupanti della casa. Ellison sente di essere incappato in qualcosa di grosso per il suo nuovo libro, si spinge quindi in un’indagine solitaria e oscura, dentro i meandri di una follia orchestrata da un’entità insondabile e mortale.
Quando meno te l’aspetti arriva il film horror che ti stende. Si può discutere che non tutto procede per il meglio in “Sinister”, in fase di sceneggiatura alcune forzature (forse) si potevano evitare, mentre la deriva fantastica che il film svela, dopo un lungo prologo intrigante e realistico, può in qualche modo attenuare il giudizio complessivo, ma era da tanto tempo che un horror non metteva in pratica la prima regola del genere: fare paura. “Sinister” trasmette sani brividi sin dai titoli di testa, in quello che è un anticipo degli omicidi che costellano l’avventura tenebrosa del protagonista Ellison Oswalt e la sua famiglia, capitati nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Le prime immagini sembrano uscite da un filmino amatoriale: un’inquadratura fissa verso un albero al cui ramo più grosso penzolano impiccate quattro persone incappucciate, riprese negli ultimi rantoli e istanti di vita. In questo primo assaggio si nota l’utilizzo della tecnica “found footage” che in seguito diviene il collante terrificante dell’intera storia.
Dietro al film più agghiacciante degli ultimi tempi si scorge il nome di Scott Derrickson, un’ulteriore sorpresa, visto che dal regista dei poco esaltanti “”The Exorcism of Emily Rose” e “Ultimatum alla Terra” nessuno si aspettava tanto. Derrickson ha sviluppato al meglio l’idea di partenza del co-sceneggiatore C.Robert Cargill, la “leggenda” ora vuole scaturita da un incubo notturno dopo la visione di “The Ring” (2003), intorno a una serie di omicidi brutali e una maledizione che semina il terrore in diversi luoghi del paese. La prima parte di pellicola è di altissimo livello, in alcuni punti sembra di stare dalle parti di “Manhunter” (1986), nella rievocazione malsana dell’annientamento di tranquilli nuclei famigliari, sono infatti le famiglie con bambini le vittime designate di “Sinister”. La vicenda però inizia a instillare segnali sfuggenti e soprannaturali che il protagonista interpretato da un ottimo Ethan Hawke, il cardigan troppo largo che indossa diviene una sorta di divisa per il personaggio, tenta di esaminare sino ad accorgersi di essere caduto in una spirale di male puro.
Lo sguardo di Ellison è quello del pubblico, non può distoglierlo dalle immagini che scorrono dentro un proiettore in super 8, vedere significa evocare il male e renderlo reale. I filmati sono inerenti la tragica fine di alcune famiglie sparse negli Stati Uniti in diverse epoche e hanno tutti in comune una morte violenta, ripresa con sadismo glaciale da una presenza sconosciuta, la stessa che ha commesso i crimini. La ricostruzione dei finti-video è a dir poco notevole, cruda e, nonostante reiterata, riesce sempre a ogni nuovo episodio a colpire nel profondo e creare un disagio costante. L’ottima colonna sonora a base di rock(elettronico) oscuro, tra le band utilizzate i Boards of Canada e Sunn 0))), innalza la tensione mentre improvvisi stacchi di montaggio e un potente sbalzo di volume mettono a seria prova le coronarie nel corso della visione.
“Sinister” si inserisce nel filone inflazionato delle famiglie assediate in una casa, riesce nel non facile compito di citare degnamente anche “Shining” con l’inquietante disegno al sangue sopra una porta, ma si eleva per la creazione di un’atmosfera maligna e anche quando si scorge l’arrivo dell’alba si teme sempre che possa succedere qualcosa (di molto brutto). Le sequenze della vita famigliare di Ellison, con la moglie e i due figli, raccordate con quelle dei filmati (di oscena crudeltà) creano un impasto continuo di pericolo e situazioni perturbanti, sino alla sublimazione delle esplorazioni notturne del solaio, nelle prime avvisaglie e, in una scena più avanti, nel giardino. Per non parlare del bellissimo e cupo finale. “Sinister” sprofonda nel metafisico e nelle tenebre con un nuovo angelo della morte: mr.Boogie. Riferimenti a divinità pagane del passato e una figura grottesca che sembra lo scherzo face-painting di un cantante black-metal sono gli ingredienti di una minaccia sanguinaria, sfuggente che d’ora in avanti gli appassionati horror ricorderanno per bene.
Titolo Originale: “Sinister”
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10