L’incubo di Joanna Mills (2006) di A. Kapadia

Aggiornato il Ottobre 8, 2008 da Il Guru dei Film

Film: L'incubo di Joanna MillsTit.originale: The Return
Paese: U.S.A.

Thriller parapsicologico con protagonista [[Sarah Michelle Gellar]] ambientato nei desolati paesaggi dell’America rurale.

Joanna Mills ([[Sarah Michelle Gellar]]) è una giovane rappresentante di una ditta di trasporti sempre in cerca di nuovi clienti, la sua vita però è segnata da un incidente avvenuto all’età di 11 anni che le procura strane sensazioni: vede immagini inquietanti e luoghi in cui non è mai stata. Per cercare di trovare una spiegazione allo stato allucinatorio che la perseguita giunge nella città in cui è cresciuta e dove si nasconde un’oscura verità.

Un altro film soprannaturale per l’eroina della serie "[[Buffy]]", questa volta i biondi capelli di Sarah Michelle Gellar ("[[The Grudge]]", "[[The Grudge 2]]") si tingono di nero, come il colore che descrive l’animo dei personaggi della vicenda, immersi in uno stato depressivo non indifferente.

Per i cuori dark "[[The Return]]" mostra un motivo d’interesse nella figura di Joanna Mills, una bella ragazza efficiente sul lavoro ma anche terribilmente triste e sola: sempre in viaggio su un grosso pick up per conto della ditta, con un (ex)fidanzato respinto manesco e, soprattuto, perseguitata da continue visioni che le fanno perdere conoscenza sino a compiere con armi da taglio atti autolesionistici.

Anche il rapporto con l’unico genitore rimasto, interpretato dall’apprezzato [[Sam Shepard]] ("[[Uomini veri]]", "[[Black Hawk Down]]"), per Joanna è problematico sin da bambina a seguito di un incidente automobilistico che l’ha traumatizzata, evento dal quale non si è più ripresa tanto da allontanarsi progressivamente dal focolare domestico. L’incontro con il rozzo Terry ([[Peter O’Brien]]) segna per la ragazza una svolta dolorosa ma rivelatrice e, forse, per la prima volta nella sua vita conosce la pace interiore e anche l’amore (disperato).

Le squallide ambientazioni ricavate in fabbriche opprimenti, vetusti alberghi, case fatiscenti, ecc. in cui si muove Joanna si sposano con il mood avvilente della pellicola, cadenzata con mano lieve dal regista [[Asif Kapadia]] ("[[The Warrior]]") interessato a creare un’atmosfera livida, senza ricorrere a particolari colpi ad effetto (bello comunque il breve piano-sequenza che mostra Joanna mentre arriva nel locale notturno). Mancano però veri sussulti e il finale, seppur decente, non provoca particolari sorprese anche se l’attenzione probabilmente è rivolta altrove: nella (presunta) conferma della ciclicità della vita e dei meccanismi che la regolano.

A tratti "The Return" ricorda le tematiche dell’horror orientale "[[The Eye]]" (e di conseguenza il recente remake americano), da cui sembrano prese di peso le sequenze della protagonista di fronte allo specchio che riflette inquietanti visioni. Brevemente si può riconoscere anche l’influenza del maestro [[David Lynch]] nelle fugaci sequenze-omaggio dell’incidente automobilistico ("[[Cuore Selvaggio]]") e l’inquadratura notturna della segnaletica stradale illuminata dai fari della macchina ("[[Strade Perdute]]").

Rating: 6/10